È una domanda che si fanno molti committenti.
Dipende dall’ambiente dove viene installato il manufatto zincato.
La resistenza alla corrosione del materiale zincato è determinata principalmente dallo spessore del rivestimento ma varia con la gravità delle condizioni ambientali.
Se esposto all’atmosfera, sottoposto a raggi UV, neve e/o altri elementi, immerso nell’acqua, incorporato nel terreno o nel cemento o in vari altri ambienti, l’acciaio zincato a caldo può resistere ai diversi elementi corrosivi e soddisfare le prospettive di vita per il quale è stato progettato.
Secondo la Norma UNI EN ISO 14713-1:2010, prendendo ad esempio il peggiore ambiente possibile (zone tropicali con elevato inquinamento atmosferico, fascia costiera o mare aperto), un manufatto con un minimo di spessore di 85 µm può durare da 5 a 10 anni, oltre i 20 anni con uno spessore di rivestimento di 140 µm.
Viceversa, in un ambiente favorevole (zona temperata, inquinamento ridotto, bassa umidità) la vita di un manufatto con un rivestimento medio viene stimata dai 40 agli oltre 100 anni.
In alcuni casi addirittura non si riesce a calcolare il decadimento, da quanto irrisorio questo sia.
Esempio illuminante sono i cavi del ponte di Brooklyn sopra il fiume Hudson: zincati nel 1883, sono ancora efficienti e resistono sia all’azione erosiva del vento sia alla salinità dell’oceano.
La sola manutenzione periodica riguarda la verniciatura.